Costretti dal maltempo a rinunciare alla prima biciclettata, inauguriamo quest'anno la stagione con buon anticipo sull'arrivo della primavera pedalando da Turbigo -che raggiungeremo in treno- attraverso il Parco del Ticino e lungo lo storico ponte sul fiume fino all'omonima città di Oleggio in una giornata particolare: la domenica della grandiosa sfilata del Carnevale Oleggese. Dopo la lunga interruzione forzata connessa con la pandemia, per il 2023 i volontari e l’Amministrazione Comunale hanno riavviato il lungo lavoro di preparazione che, ogni anno da decenni, è la culla della famosa manifestazione oleggese.
Pur tra i nuovi timori e le diverse incognite che non mancano certamente in questi primi mesi dell'anno, il carnevale torna in tutta la sua pienezza a regalare qualche giornata di satira e di allegria, cui le usanze più antiche attribuiscono il potere di allontanare ogni male e negatività.
In città potremo mettere al sicuro le nostre biciclette all'interno del Museo Civico “C. G. Fanchini”, al cui Direttore dobbiamo la cortesia dell'ospitalità. Potremo quindi consumare una ghiottoneria nelle numerose bancarelle che affollano il centro storico in occasione delle sfilate, o semplicemente fermarci in un'area verde a consumare il sano spuntino portato da casa. Dal primo pomeriggio, assisteremo alla sfilata sui viali dell’allea con i sette carri allegorici alternati ai gruppi mascherati Figlie del Po, Banda di Barge, Gruppo Ballo folcloristico di Ortisei e Banda Majorettes Vigoneisa, presentate da Max Cavallari ex dei Fichi d’India. Personaggi centrali, esclusivi del Carnevale Oleggese, protagonisti della sfilata saranno il “Pirin” e la “Main” che, all'inizio del carnevale, ricevono nientemeno che le chiavi del paese dal sindaco in persona. Sono le tipiche maschere oleggesi che trovano origine nella tradizione della cittadina, tanto che Pirin, pur essendo maschera cittadina da tempo immemorabile, non ebbe nome sinché non glielo affibbiò nel 1930 un poeta dialettale, il “Pinela”, che si rifece alla leggenda del contadino insofferente delle prepotenze del despota Barnabò Visconti e del suo tentativo di avvelenarlo. Il poeta, definendo dettagliatamente le caratteristiche dell’abbigliamento delle due maschere, rappresentò l'oleggese-tipo, amante della libertà e insofferente ai soprusi, lingua caustica, ma con arguzia, ghiotto di buon cibo e di giustizia, fedele al suo ostico dialetto, con ostentato campanilismo, pronto però ad accogliere chiunque gli chieda amicizia. Al termine della sfilata rientreremo lungo la bella alzaia del Naviglio Grande fino a Turbigo e, da qui, in treno a Saronno.
Il percorso complessivo è di circa 40 Km., in parte su sterrati del Parco del Ticino, in parte sulla ciclabile asfaltata del Naviglio o su viabilità asfaltata secondaria e solo per pochi chilometri (passaggio del Ticino sul Ponte di Oleggio) su strada trafficata; non vi sono dislivelli significativi, ad eccezione di uno strappo di poche centinaia di metri per raggiungere il centro di Oleggio, eventualmente percorribile anche a piedi.
La stagione impone ancora un abbigliamento termico adeguato. Si raccomanda anche una luce funzionante per ogni bicicletta ed almeno un robusto dispositivo antifurto ogni due biciclette.
A causa del trasporto delle bici in treno, il gruppo sarà limitato ai primi venti iscritti.
Aspettiamo, come sempre, le vostre numerose adesioni.
Si ringraziano il Dott. Jacopo Colombo Direttore del Museo Civico “C. G. Fanchini” di Oleggio e l'Agenzia Turistica Locale della Provincia di Novara per il supporto prestato nell’organizzazione della gita.
Gita (1g)
Da 40 a 60 km
Medio
