Ambienti che ricordano l’altipiano svizzero, quello bavarese e le foreste del “grande nord” scandinavo. Luoghi segnati profondamente dalle ferite impresse dalla furia della guerra. In particolare avremo modo di osservare e percorrere il lungo intricato percorso del monte Cengio ed il “salto del Granatiere” a picco sopra la Val D’Astico, teatro, con il vicino forte di Punta Corbin, dei terribili scontri della Prima Guerra Mondiale,.
Lasceremo le auto a Canove di Roana e partiremo in bici dalla stazione dell’ex ferrovia dell’Altopiano. Pedaleremo lungo la pista ciclabile realizzata sul vecchio sedime della ferrovia a cremagliera Rocchette – Asiago al tempo definita “la più ardita ed alta d’Italia” per la sua pendenza i cremagliera del 125 per mille” (costruzione tra il 1907 ed il 1909 e dismissione nel dopoguerra) attraversando gallerie, praterie, pascoli e lunghi tratti della splendida foresta di abeti sino a raggiungere la bella conca di Treschè e i tipici borghi curatissimi di Fondi e Chiesa. Da qui, prima attraverso la Strada del Cassero e poi lungo la stradina della Val di Gevano raggiungeremo, sempre immersi in foreste e piccoli pascoli, la strada che sale da Cogollo del Cengio che ci porterà al Monte Cengio. Qui legheremo i nostri destrieri a due ruote allo steccato del locale rifugio (autorizzato ma non custodito = obbligo di cordino e lucchetto) e faremo una escursione lungo gli interessantissimi itinerari di guerra, in galleria ed in cengia, e le relative opere di difesa con gli splendidi scorci panoramici sulla sottostante valle e sul dirimpettaio altipiano di Tonezza del Cimone. L’escursione si svolge su sentieri con punti esposti anche se protetti da corrimano e richiede circa due ore. E’ necessario l’uso di idonee calzature. Sul piazzale del Granatieri di Monte Cengio, presso l’omonimo rifugio, avremo possibilità di ristoro. Continueremo poi lungo la stradina silvo pastorale che si snoda nel bosco e che ci condurrà con qualche saliscendi sino al forte di Punta Corbin. Quest’ultimo, attualmente ben conservato, venne costruito nei primi anni del 900 a difesa da eventuali attacchi provenienti dal vicino confine con l’Impero Austro- Ungarico in caso di guerra. (Possibilità di visita a pagamento). All’interno del forte vi è un punto informativo con ristoro e piccolo ristorante
Al ritorno valuteremo se percorrere una accattivante stradina silvo pastorale che attraversa pascoli e boschetti con qualche tratto di discesa un po’ sconnesso o percorrere per intero la più comoda Strada del Cassero sino ai borghi di Chiesa e Fondi. Ritorneremo poi a Canove ripercorrendo a ritroso la ciclo pedonale già percorsa all’andata.
Si precisa che la gita sarà condotta il giorno 28/5 con previsioni di bel tempo stabile, diversamente verrà rinviata alla prima data utile.